In concomitanza con la nuova campagna vaccinale del Governo per l’autunno, ritorna in auge il dibattito sui danni procurati dei vaccini Covid-19 RNA.
Proprio in questi giorni è stato assegnato il Nobel per la medicina all’ungherese Katalin Karikó di 68 anni e all’americano Drew Weissman di 64, che hanno messo a punto il metodo dell’RNA, adoperato anche per i vaccini contro il Covid.
A tre anni dallo scoppio della pandemia di Covid-19, ritorna uno dei temi più discussi: i vaccini possono creare danni alla salute?
Come sappiamo, mediante una recente circolare, il Ministero della Salute ha annunciato l’inizio di una nuova campagna vaccinale, riservata alle categorie a rischio. Con l’arrivo dell’autunno, infatti, è consigliabile che gli over 60 e i fragili con patologie di tutte le età procedano con una nuova dose aggiornata del vaccino per il Covid-19.
Ma si riapre la polemica: i vaccini possono creare danni gravi alla salute degli esseri umani?
Vediamo una panoramica, con alcuni esempi nel mondo e cosa ne pensa la politica.
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Numerosi studi scientifici, condotti da istituti di ricerca di tutto il mondo, hanno esaminato attentamente i dati sull’efficacia e sulla sicurezza dei vaccini a mRNA.
Nel complesso, questi studi hanno valutato che i benefici della vaccinazione superano i rischi associati, ma non si escludono, in effetti, la possibilità di situazioni di rischio che possono emergere a distanza di tempo.
Ecco alcune casistiche:
Una ricerca scientifica della Scuola di Medicina dell’Università di Tongji a Shanghai, in Cina, ha riportato che, oltre alla generazione di anticorpi neutralizzanti, sono stati osservati significativi cambiamenti nei seguenti parametri in volontari sani dopo la vaccinazione con un vaccino SARS-CoV-2 inattivato:
Questi cambiamenti sono stati rilevati anche in pazienti affetti da COVID-19, suggerendo che la vaccinazione potrebbe imitare alcuni aspetti di un’infezione da SARS-CoV-2.
Occorre preliminarmente fare una distinzione:
Ovviamente quando si parla di eventi o reazioni avverse da vaccino non si parla solo di conseguenze relative ai vaccini da Covid ma anche a vaccini in generale, come i vaccini di base somministrati ai bambini (anti-polio, vaiolo ecc.…)
Si è osservato che, a seguito dell’introduzione di un nuovo vaccino, spesso le segnalazioni di eventi avversi aumentano, probabilmente per una maggiore attenzione da parte sia dei sanitari, sia dei cittadini.
In molti paesi, compresa l’Italia, i sistemi sanitari hanno procedure e protocolli per gestire le segnalazioni di eventi avversi a seguito di vaccinazioni. Questi protocolli possono includere:
Se si intende segnalare un qualsiasi evento che si è verificato a seguito della somministrazione del vaccino ci si può rivolgere al medico di famiglia, al Centro Vaccinale, al farmacista di fiducia o alla ASL di appartenenza.
La segnalazione può essere effettuata anche direttamente da chiunque osservi o ne venga a conoscenza, sia esso operatore sanitario o cittadino, compilando la scheda disponibile sul portale dell’AIFA. La scheda compilata va inviata al Responsabile Locale di Farmacovigilanza (RLFV) della propria struttura di appartenenza via e-mail o fax.
Le valutazioni, svolte di continuo a livello nazionale e comunitario, portano a indicazioni diverse a seconda delle diverse conclusioni:
Oltre ad alcuni casi conclamati in Italia e in Europa, è interessante citare un caso in Francia che vede il risarcimento, da parte dell’Organismo nazionale per gli indennizzi per incidenti medici (Oniam), in favore di 72 persone, che hanno denunciato effetti avversi, dopo due anni e mezzo dalla somministrazione del primo vaccino anti-Covid.
I dati sono stati resi pubblici nei giorni scorsi al Senato, in un’audizione in Commissione Affari Sociali di François Toujas, candidato presidente Oniam.
Dall’inizio della campagna vaccinale, in Francia, sono state somministrate 150 milioni di dosi e sono state 1020 le domande d’indennizzo per problemi di salute dopo l’immunizzazione.
Di queste domande, ne sono state esaminate 240, portando all’approvazione di 72 indennizzi.
Le domande di risarcimento riguardano soprattutto miocardite e pericardite, problemi neurologici, disturbi cardiovascolari, tra cui trombosi e ictus, ma anche problemi articolari, uditivi e dermatologici.
La legittimità dell’obbligo vaccinale è stata ribadita recentemente dalla sentenza n°7045/2021 del Consiglio di Stato, che dice:
“il legislatore, in una situazione pandemica che vede il diffondersi di un virus a trasmissione aerea, altamente contagioso e spesso letale per i soggetti più vulnerabili per via di malattie pregresse – si pensi ai pazienti cardiopatici, diabetici od oncologici – e dell’età avanzata, ha il dovere di promuovere e, se necessario, imporre la somministrazione dell’unica terapia – quella profilattica – in grado di prevenire la malattia o, quantomeno, di scongiurarne i sintomi più gravi e di arrestare o limitarne fortemente il contagio”.
Tale scelta dello Stato avviene nella consapevolezza sia di rischi a breve termine che dell’esistenza dell’”ignoto irriducibile”, ovvero del margine d’incertezza che, nonostante gli sforzi della ricerca scientifica, rende impossibile prevedere il rapporto tra rischi e benefici riguardo gli effetti del vaccino nel lungo periodo.
Sulla questione è intervenuto anche il senatore leghista Claudio Borghi che, in un post su X (il vecchio Twitter), ha detto:
“Ho volentieri dato il mio patrocinio all’associazione Condav per la ventesima edizione della loro giornata di ricordo per le vittime degli effetti avversi da vaccinazione”.
Si tratta di una battaglia intrapresa dal senatore da diverso tempo il quale, però, ha precisato che si tratterà solamente di un evento per commemorare le vittime, “senza sottintesi”.
Nel dibattito è intervenuto anche il virologo Roberto Burioni:
“Ricordiamo che le ultime vittime da vaccino in Italia risalgono all’antipolio Sabin, non più utilizzato dal 2000. Non si usa più perché, grazie alla vaccinazione di tutti, il virus in Italia non circola”.
È scaturito, poi, un botta e risposta simile a quelli avvenuti durante l’era del Green Pass, sempre tra il senatore leghista e il virologo.
In conclusione, il dibattito sui possibili danni dei vaccini Covid-19 continua a tenere banco: nonostante casi di effetti avversi (veri o presunti) siano stati segnalati in diverse parti del mondo, la legge sottolinea l’importanza dell’obbligo vaccinale per proteggere le categorie più vulnerabili e prevenire la diffusione del virus. Il dibattito rimane pertanto aperto e acceso, mentre si cerca ancora un equilibrio definitivo tra sicurezza e immunizzazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it